“L’insegna” che insegna!

Nel gergo comune, il banner pubblicitario è definitivo striscione o insegna pubblicitaria. Hai presente quella striscia solitamente rettangolare che pubblicizza in maniera ironica a volte, altre in modo grintoso, prodotti, servizi o aziende? Sì, quello il banner!

Esattamente, che cosa è il banner?

La parola inglese “banner” significa stemma,insegna o striscione, e, in effetti, il banner assume solitamente la forma di una striscia rettangolare,ovvero la striscia che solitamente compare all’inizio di una pagina web e che riporta il nome del sito. Il banner è una delle forme pubblicitarie più diffuse su internet ed è una strategia di marketing potente e precisa. I banner rappresentano, infatti, la principale e più originale forma di pubblicità su Internet, la strategia di marketing è definita “online marketing promotion”.

I banner nacquero assieme ai primi browser grafici che, permettevano di visualizzare delle pagine Web in cui, oltre al testo c’erano anche immagini.

I banner ebbero un successo immediato perché considerati  strumenti super efficienti di direct marketing.

I banner non sono dei semplici avvisi pubblicitari …

L’utente cliccandoci sopra, sarà rimandato immediatamente alla pagina Web dell’azienda o del prodotto pubblicizzato.

Un aspetto da non trascurare è che, l’utente che decide di cliccare sul banner, è un cliente potenziale, particolarmente interessato.

Questo modo di concepire la pubblicità, ha dato grande importanza al cosiddetto “click – through rate” (siglato in CTR), in italiano percentuale di click, è la quantità di utenti che cliccano sul banner, un sistema che valuta immediatamente l’efficacia di una campagna pubblicitaria on-line.

Perché è importante il banner?

Recentemente, una ricerca ha dimostrato che il banner, come tradizionale forma pubblicitaria, funziona benissimo.

I risultati della ricerca indicano che:

  • la semplice esposizione al banner aumenta notevolmente il riconoscimento di una marca o di un prodotto;
  • l’efficacia pubblicitaria del banner è superiore a quella di uno spot televisivo;
  • solo una minima parte dell’efficacia pubblicitaria del banner è dovuta al click – through rate: infatti solo il 4% di chi riconosce una marca o un prodotto dopo averne visto il banner clicca effettivamente sul banner;
  • favorisce il miglioramento delle campagne pubblicitarie;
  • è un metodo pubblicitario interattivo che invita il cliente ad interagire;
  • È completamente misurabile e quantificabile. I suoi risultati sono misurabili mediante diversi indicatori come il numero di click o numero di aperture;
  • è un metodo pubblicitario compatibile con il “mobile friendly”;
  • è definita pubblicità intelligente, colpendo quella fascia di pubblico realmente interessata.

Un altro fattore di rilievo è l’importanza del sito che ospita la pubblicità, sia in termini di percentuali di visualizzazioni sia in quelli di qualità dei contenuti.

Quindi …

Tra le forme di pubblicità utilizzate su internet, il banner è senz’altro una delle più diffuse e “antiche” (sempre che si possa usare quest’aggettivo in relazione ad internet). Si tratta di una “striscia” interattiva contenente il messaggio pubblicitario (di solito comprensivo di testi, immagini e, eventualmente, applicazioni multimediali) che è visualizzata quando la pagina che la contiene viene aperta da un browser.

La funzione dei banner è sostanzialmente analoga a quella degli annunci pubblicitari tradizionali: comunica agli utenti l’esistenza di un prodotto, un’offerta o un servizio e li invoglia a ricercarne maggiori informazioni. Cliccandoci sopra, permette quindi di attivare l’esecuzione di programmi, comunicazioni commerciali o di collegarsi tramite un link ad altre pagine web (tipicamente il sito promotore del prodotto/servizio pubblicizzato) relative alla campagna promozionale in atto, con il vantaggio non indifferente di rendere disponibili tutte le informazioni ricercate in tempo reale.

Come le altre forme di web advertising, anche una campagna di banner richiede una continua attività di analisi: occorre, infatti, tracciare le impression (le volte in cui il banner è visualizzato), i click-through (le volte in cui è cliccato), le azioni che eventualmente l’utente esegue dopo aver cliccato sul banner e molte altre informazioni, per determinare in quale misura la campagna pubblicitaria sia stata efficace.

Ma … Come funziona?

Immagina il web come uno spazio. Una sua parte, è occupato dai siti web e l’altra parte, invece, è occupata dall’advertiser ossia l’azienda che richiede lo spazio per promuoversi.  Con il passare degli anni e con l’incremento di questo tipo di interscambio tra le aziende, sono sorte delle agenzie intermediarie che si occupavano di due compiti paralleli e complementari:

  1. vendere spazi pubblicitari ad aziende
  2. trovare siti web disponibili ad offrire spazi pubblicitari (in cambio di retribuzione)

Logicamente in questo scambio spazio pubblicitario (ospitante) CONTRO denaro (advertiser) l’agenzia intermediaria trattiene una percentuale così da retribuire il suo lavoro.

L’agenzia intermediaria più “famosa” è Google che con il suo servizio AdSense permette di vendere spazi pubblicitari ad altre aziende che possono acquistarlo tramite il servizio complementare chiamato AdWords.

L’advertiser paga il sito ospitante (e quindi l’intermediario) solo quando l’utente clicca.

Per tale motivo ci si riferisce spesso a questo modello pubblicitario con il termine Pay-per-click (letteralmente: pagamento per click).

Questo semplicissimo meccanismo ha una portata rivoluzionaria perché spinge sito e intermediario a migliorarsi così da attrarre il maggior numero di utenti e offrire loro pubblicità con alta probabilità di click.

Più la pubblicità è pertinente più diventa informazione.

Se la pubblicità è pertinente smette di essere una pubblicità e diventa informazione (citazione tratta da Advanced Google AdWords di Brad Geddes), diventa maggiormente attrattiva e riscuote più successo.

La grande rivoluzione della pubblicità nel web rispetto la pubblicità “classica” è chiara anche se il grande pubblico ne è poco cosciente; cartelloni lungo le strade, volantini sul parabrezza, fastidiosi spot televisivi: sono tutti esempi di pubblicità non pertinente destinata a fallire nella stragrande maggioranza dei casi.

Abbiamo parlato di costi, di pay-per-click ma ciò che non sai è che…

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