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TANATOESTETICA: COME CANCELLARE LE OFFESE DELLA MORTE

“La morte ti fa bella”: così recitava un noto film.

Sicuramente non si riferiva alla pratica funeraria della tanatoestetica, ma quest’ultima, riesce ad ogni modo, a rendere più serena l’immagine dei nostri cari defunti.

Spesso i corpi dei nostri cari, con la morte subiscono dei cambiamenti, vuoi per la malattia subìta, vuoi per incidenti, o semplicemente perché il trapasso non avviene in modo sereno.

Il tanatoesteta ha come obiettivo, quello di riconsegnare ai parenti un corpo pulito, ben vestito, ricomposto e, in caso di incidente, “ricostruito”, ovviamente senza alterare la fisionomia del defunto.

Il tanatoesteta è un vero e proprio professionista del settore, con regole e criteri ben precisi.

La sua divisa è rigorosamente codificata per garantire la massima igiene: il camice è simile a quello dei chirurghi, con polsi e collo chiusi, protetto a sua volta da un grembiule di plastica. Si usano ovviamente guanti e mascherine.

Anche i prodotti che utilizza sono specifici, in quanto la pelle o i capelli diventano più secchi, per cui non si possono usare i comuni trucchi di bellezza.

Tutto il lavoro deve essere regolato da mosse ben precise: dopo essersi vestito e aver preparato tutto l’occorrente, valuta lo stato generale del corpo su cui dovrà intervenire.

La morte lascia tracce forti nel corpo, che variano a seconda delle situazioni, primo fra tutti il rigor mortis, la rigidità che subentra alcune ore dopo la morte.

Con alcune tecniche ben precise, prepara il corpo sottraendolo anche alla rigidità: lo disinfetta e lo pulisce, lava i capelli e, se è necessario, opera una rasatura.

In seguito opera una tamponatura degli orifizi naturali per impedire la fuoriuscita di liquidi biologici.

Poi si dedica alla cosmesi vera e propria del volto, con una serie di operazioni il cui scopo è quello di cancellare, se così si può dire, le offese della morte dal viso della persona cara.

L’obiettivo è di “creare” l’immagine di una persona che dorme o, per lo meno il più serena possibile.

Stessa cura viene prestata per le mani. Infine, procede alla vestizione, sulla base delle indicazioni ricevute dalla famiglia.

La legge non pone particolari restrizioni su questo tema, l’importante è che sia stato dichiarato il decesso con un regolare certificato registrato dall’Ufficiale di Stato Civile. Va da sé che, in caso di morte da malattia potenzialmente contagiosa, scattano invece una serie di restrizioni, così come nel caso di una morte che richieda un intervento di tipo legale o giudiziario.

La figura del tanatoesteta è ancora poco conosciuta, specie qui in Italia, ma si sta facendo strada sempre di più nel campo funerario, tanto che alcune imprese più all’avanguardia del settore, organizzano dei veri e propri corsi di formazione di tanatoestetica.

Essi riguardano principalmente le tre fasi fondamentali del procedimento: la disinfezione, la conservazione e il ripristino.

L’obiettivo è quello di trasmettere ai partecipanti le competenze necessarie al trattamento del corpo del defunto, in modo da preservarne, in condizioni di massima sicurezza, l’aspetto per tutto il periodo del commiato.

Grazie alla tanatoestetica, i nostri cari ci saluteranno con un aspetto più sereno, lasciandoci una sensazione di momentaneo sollievo.

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