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La tassa sui defunti

La “tassa sui defunti” o “tassa sui morti” varia da comune a comune, non esiste una legge nazionale che disciplini l’attività funebre. Ogni comune chiede una somma di denaro differente per la cremazione del cadavere, lo svolgimento del funerale, e in alcuni casi, anche solo per far visita alla salma dopo il funerale.

In Italia, la costante in materia di tasse è il pagamento, dell’importo o della causale si sa in seguito.

Anche nell’attività funebre, ogni comune può chiedere alla famiglia del defunto un importo variabile per la cremazione del cadavere, per lo svolgimento del funerale e addirittura per far visita alla salma dopo il funerale.

Si tratta della “tassa sui defunti” o “tassa sui morti”.

Un contributo che bisogna versare al comune quando una persona cara decede e deve essere seppellita.

È un diritto che ogni comune ha e che può essere diverso per ogni amministrazione, ad esempio il comune di Roma ha previsto un’autorizzazione per funerale dignitoso per persona indigente con spesa a carico dell’amministrazione capitolina, invece, tutti gli altri cittadini sono tenuti a pagare circa 250 euro per l’ingresso della bara al cimitero.

Anche la concessione di un loculo ha un costo: a Latina ad esempio l’amministrazione chiede 15 euro l’anno, si sale a 120 euro a Bergamo e a 131 a Parma.

Il caso particolare di Livorno.

Il Sindaco Filippo Nogarin ha legiferato il reddito di cittadinanza locale, per un totale di 230mila euro, finanziandolo con l’aumento delle tariffe comunali sui diritti d’ingresso per la cremazione di salme provenienti da fuori comune, la somma va dai 15 ai 100 euro per salma.

A Vittorio Veneto invece …

Qualche anno fa, è stata introdotta una tassa per tenere in casa l’urna con i resti di un defunto cremato, per un costo di 33 euro cui aggiungere quello delle due marche da bollo.

Esiste una tassa sui defunti?

No. In Italia, non esiste una tassa sui defunti univoca. Per questa ragione, il Senatore del Pd, Stefano Vaccari durante la sua legislatura, propose un testo di legge che fosse in grado di disciplinare l’attività funebre. Il disegno di legge prevedeva una tassa sui morti unica per tutti i Comuni, con un contributo di 30 euro per ogni funerale.

La legge, però, è bloccata.

L’ex senatore del Pd scrive che: ” Ci sono stati provvedimenti ritenuti più urgenti”, come per esempio, il caso dei vaccini.

Soprattutto perché …

“Le resistenze a questa legge sono state espresse perché la situazione attuale fa comodo a imprese border line”, perché la proposta “aveva l’obiettivo dell’emersione dell’evasione fiscale” dice Vaccari.

Noi crediamo che l’idea di regolamentare l’attività funebre con una legge organica non sia stata messa da parte.

Prima o poi, l’idea si trasformerà in realtà!

 

 

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